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Pinacoteca “Gianni Bellini”
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Un tempo convento di suore, divenuto poi residenza, “Palazzo Gervasoni” mostra ancora i segni dell’antica destinazione: una parte del chiostro, il pavimento dello stesso con l’impluvio, il ballatoio ne sono i segni più evidenti.
Dotato di tutte le moderne tecnologie per la conservazione delle opere d’arte, compresa la produzione di microclima, “Palazzo Gervasoni” offre al visitatore un percorso attraverso più sale espositive fino a concludersi nell’ultima sala al terzo piano dove dalla visione di quanto di bello nell’arte figurativa ha creato l’uomo di passa, attraverso un’enorme lucernario alla visione dell’infinito.
Al piano terra nell’atrio e nelle due sale dono collocate le opere riguardanti la pittura devozionale e primitiva.
Una parte dello stesso è dedicata a deposito e ufficio.
Al primo piano di susseguono le sale dedicate alla scuola veneta, lombarda e bergamasca, ai ritratti e alla scuola dell’Italia centrale. Sul ballatoio e sui pannelli sono poste le grandi opere di maggior rilievo. L’ultimo piano ospita le nature morte ed i paesaggi.